That night, when Jyoti Maam summoned me…

Quella notte, quando Jyoti Maam mi ha convocato...

Così altezzoso, così regale!

Erano le 2 del mattino, credo, dormivo profondamente. Erano i tempi in cui c'erano i telefoni fissi e le segreterie telefoniche, ma certamente non gli smartphone «silenziosi», e mentre il telefono vibrava e io giacevo lì, mezzo addormentato, la mia segreteria telefonica prese il sopravvento!

Assonnata mi chiesi chi potesse essere, poi ho sentito chiaramente il messaggio.

Era Jyoti, o Priyanka, a seconda di come la guardi!

La signora mi ha inviato il seguente messaggio in modo gay e mezzo ubriaco (anche se allo stesso tempo era piuttosto sobria).

«Sono tornato, Mike!» (Non sapevo nemmeno che fosse fuori!!)

«Ero in discoteca e ballavo con molti uomini!» arrivò il messaggio ridacchiato, seguito da una severa nota sul «stai dormendo!» (certo che lo ero, erano più delle 2 del mattino, ma lei è la mia signora!).

«Vieni qui!»

Non ha detto «ragazzo», ma ha riattaccato bruscamente.

Anche se ero esausta, e l'ultima cosa che avevo voglia di fare nel lungo viaggio dai dormitori a casa sua, mi vestii, piena di «eccitazione» o di mentalità sottomessa, direi.

Se la signora chiama, è meglio che vada, nonostante sia a tarda notte o al mattino presto, anche se non mi ordina esplicitamente di «venire»!

Quando sono arrivato lì, ho bussato dolcemente.

Mi ha convocato con uno stridente baritono.

«Ah sì!»

Entra, ragazzo!

Malik, Page Lagu!

Non c'erano prelibatezze, niente che tu possa immaginare nemmeno per uno «schiavo» che si svegliava così bruscamente nelle prime ore del mattino, e soprattutto io? Non me l'aspettavo nemmeno, questa era la rete che Madam aveva intessuto su di me (e questo prima che prendesse il pieno controllo di me, come descritto in Serving an Indian Goddess).

Prima di «vivere» con lei.

Sono entrato, non c'era luce, tranne che dalla camera da letto, nessun rumore, quando sono entrato, mi sono sentito debole alla vista che ho visto!

La signora Jyoti era sdraiata lì, con le gambe aperte come un uomo, che occupava comodamente l'intero letto singolo, con le SUOLE che mi fissavano, sporche... e quelle belle dita, dipinte di una tonalità di rosso così brillante, e ovviamente quelle deliziose infradito rosa di cui parlo così spesso nel libro!

Soprattutto, anche se tutto questo mi ha fatto impazzire per lussuria (gioco di parole!) — era il modo in cui mi fissava, un buco dentro di me, che mi guardava, arrogante, intitolato, senza dire una parola, lo sguardo consapevole che mi annoiava, e il mio sguardo nervoso «tremante»... che funzionava davvero, e poteva essere l'intera storia a sé stante.

Che dea!

Mi appollaiai quasi senza pensarci, con esitazione proprio sul bordo del letto, e non riusciva nemmeno a muovere i piedi di un centimetro.

Improvvisamente, alzò una gamba e la gettò giù. DURAMENTE in grembo, mancando a malapena le palle!

Però il mio gallo è stato davvero colpito. Hehe.

«Mike!»

Poi mi ha raccontato storie di ballerini con uomini, il tutto con un tono semi-beffardo, ma non del tutto maleducato, il che ha reso il tutto ancora più attraente, mentre io? Naturalmente, premendo gambe e piedi sull'auto pilot, la mia sottomissione cresceva con ogni provocazione, ogni sguardo, ogni bel tono di voce che usava, soprattutto, lo sguardo, che non se ne andava mai!

Alla fine, era stanca.

E lei indicò la luce, sorridendo.

L'ho spento e poi mi sono voltato e l'ho trovata a pancia in giù, addormentata.

Istintivamente, le ho premuto il polpaccio sinistro per un'ora fino a distendere l'altra gamba, poi l'ho massaggiata.

Erano circa le 5 del mattino, ero esausta x 10, quando il sole del mattino faceva capolino tra le nuvole, finalmente sono uscita anch'io, con la testa sulle sue adorabili infradito.

Proprio come una certa Anne (che verrà anni dopo), la signora dormì fino alle 12...

Questo, amico mio, era qualcosa che non ho mai inserito in Serving an Indian Goddess. Avrebbe dovuto essere lì all'inizio!

Ma ora è qui.

Che dea eravate — siete — Jyoti — Signora!

Adesso ha più di 40 anni, con tre figli, bacierei ancora quelle braccia e piedi come se fosse il primo giorno...

Quello sguardo negli occhi, quel ghigno, c'è davvero tutto!

Paye Lagu, signora ji.

Non hai idea di che ispirazione sei!

Migliore,

Mike Watson

PS — Se hai amato questa storia, adorerai Cuckold Compilations. Non si parla qui, torniamo al nocciolo della questione, gioco di parole molto intenzionale! Dai un'occhiata ADESSO.

Di Mike Watson il 19 marzo 2022.

Collegamento canonico

Esportato da Medium il 6 luglio 2022.

Mike Watson
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